La sicurezza stradale passa anche dalla diffusione massiccia della scatola nera che in Italia è già in funzione da alcuni anni ma il cui uso deve essere implementato. Oggi funziona su 4,5 milioni di veicoli.
Le auto che hanno adottato la scatola nera sono in grado di raccogliere in questo piccolo strumento tutte le informazioni su posizione, orari, velocità e altri piccoli dettagli che contribuiscono a ricostruire la dinamica di un incidente. In questo modo la giusta responsabilità è attribuita ai colpevoli in caso di incidente.
In un recente convegno organizzato a Milano, la presidente dell’Ania Maria Bianca Farina, ha ribadito alcuni elementi importanti in merito alla black box, ovvero l’incremento di tecnologia da applicare allo sviluppo della scatola nera. Riepiloga questioni e parole Assicurazione.it:
“l’uso della tecnologia consente di aumentare l’accessibilità ai servizi assicurativi”. Come? “Generando sempre maggiore coscienza dei rischi da parte di ogni assicurato”, risponde Farina. Tutto questo, sottolinea la presidente, “diminuisce la rischiosità e, dunque, contribuisce a diminuire i costi. La presenza delle black box sulle auto, per esempio, si è già riscontrato riduca del 20% il rischio di incidenti, configurando la scatola nera come una grande opportunità”.
Il trend di crescita delle scatole nere è costante visto che i dispositivi che erano adottati alla fine del 2012 erano poco più di un milione mentre sono arrivati a due milioni nel 2013 e oltre tre milioni nel 2014. Oggi invece sono 4,5 milioni di scatole nere. Il cambiamento della strategia delle compagnie assicurative è evidente: i nuovi player tecnologici sono molto più apprezzati dagli automobilisti che trovano le compagnie online più competitive che mai.