Una ricerca dell’Adusbef dimostra che il 6% dello stipendio è usato per il pagamento dell’assicurazione auto ma è noto nel nostro paese che per legge le compagnie assicurative devono garantire degli sconti. Una fotografia del paese.
Elio Lanutti e Rosario Trafiletti che sono rispettivamente il presidente dell’Adusbef e il presidente di Federconsumatori, spiegano che ad oggi il 6 per cento dello stipendio di un lavoratore è usato per coprire le spese assicurative del veicolo. Il caro RCA è anche alla base della circolazione nel nostro paese di 4 milioni di veicoli non assicurati.
In pratica se un cittadino che ha una macchina non l’assicura, è colpa dell’RCA che costa troppo e intanto ci sono dei sinistri e dei danneggiamenti che non sono risarciti dalla assicurazioni ma impongono il ricorso al Fondo vittime della strada. Negli altri paesi d’Europa la percentuale dello stipendio netto che si usa per pagare le spese assicurative è nettamente inferiore: in Spagna è il 3%, in Francia e in Irlanda il 2,9%, in Germania il 2,8% e in Inghilterra il 2,2%.
In Italia, invece, i costi delle polizze sono sempre in aumento e dal 1994 al 2013 sono più che raddoppiati a parità di caratteristiche dell’auto. Eppure a livello normativo, una proposta per imporre gli sconti sull’RCA c’era stata su consiglio del ministro Zanonato. Il 6 febbraio 2014 è stato infatti approvato un disegno di legge sulle polizze RCA che proponeva i seguenti sconti:
- 7% sulla media dei prezzi regionali per l’applicazione della scatola nera,
- dal 5 al 10 per cento per il risarcimento presso le carrozzerie convenzionate,
- 4% per il divieto di cessione dei diritto di risarcimento,
- 7% per prestazioni e servizi medico-sanitari resi da professionisti convenzionati con le compagnie assicurative.
Una riduzione dei costi che complessivamente ammonta al -23%, che non è poco. Una RCA da 1000 euro finirebbe per costare soltanto 770 euro. Subito sono state avanzate delle perplessità sulla scatola nera ed ora gli sconti sono applicati in modo randomico dalle compagnie, senza alcuna uniformità. Il governo è chiamato a dare seguito al disegno di legge Zanonato.