Le assicurazioni sulla vita hanno subito un boom molto forte legato alla convenienza economica e fiscale di questi prodotti. Sembra infatti che il contratto delle polizze assicurative di questo tipo garantisca al beneficiario di avere in tasca la liquidazione della somma al di fuori dell’asse ereditario e senza incidere sull’IRPEF. Ecco come funziona.
Le polizze vita possono essere molto vantaggiose per chi le sottoscrive perchè garantiscono l’incasso di una somma per il beneficiario che non va ad intaccare la ricchezza sulla quale si pagano le imposte. Per essere più chiari diremo che le polizze vita prevedono una prestazione in caso di decesso dell’assicurato. Il contraente, al momento della sottoscrizione del contratto, ha indicato uno o più beneficiari ai quali regalare in proporzioni definite, la somma liquidata.
La liquidazione della polizza avviene fuori dall’asse ereditario ed è esente dall’IRPEF, questo fa sì che i prodotti in questione siano utilizzati spesso per accumulare ricchezze senza vedersi assottigliare davanti agli occhi il proprio tesoro per via delle imposte. Il beneficiario, nel corso del contratto, può cambiare e in genere il cambiamento avviene per mezzo di una comunicazione alla compagnia assicurativa, oppure attraverso il testamento.
Le polizze vita possono avere anche un rendimento minimo stabilito. Per esempio le prestazioni di alcune polizze sono collegate a prodotti rivalutabili. Se questi prodotti vivono un anno finanziario incredibile il rendimento va anche al di là del minimo stabilito, il caso contrario regala al contraente almeno l’1% della somma depositata (la percentuale indicata è quella più frequente ma i contratti sono variabili). Al di là dei rendimenti è l’assenza di imposte a rendere questi prodotti convenienti, per chi usa la polizza come salvadanaio e per chi ha il piacere di ereditare la somma assicurata.