Come operano le assicurazioni straniere in Italia

Le compagnie assicurative straniere possono operare nel nostro Paese ma per farlo devono rispettare delle regole che fanno sì che siano accreditate e riconosciute anche dal nostro sistema. Ecco quali sono i capisaldi dell’accordo tra compagnie assicurative straniere e Stato italiano. 

Nel 1976 è stata avviata una direttiva europea che liberalizza il settore assicurativo. Questa liberalizzazione ha dato impulso alla presenza delle assicurazioni straniere nel nostro Paese tanto che il 30% dei premi pagati dagli automobilisti del Belpaese finisce nelle casse di gruppi e società straniere.

Gli esperti sono concordi nel ritenere che le compagnie assicurative straniere che operano in Italia siano poche perché gli accordi tra le compagnie italiane che hanno formato dei cartelli (ufficialmente vietati), ne impediscono la diffusione.

Gli operatori stranieri che vogliono lavorare nel nostro Paese possono farlo in due modi:

1. costituiscono una succursale della compagnia in Italia e operano nello Stivale in base al diritto di stabilimento. In questa condizione ci sono 71 aziende assicurative;

2. oppure operano in regime di libera prestazione, quindi conservano la sede in uno stato europeo ed operano ovunque senza dover ottenere altre autorizzazioni da parte dell’Istituto di vigilanza locale.

Questa seconda modalità di lavoro sembra la più gettonata visto che se ne avvalgono circa 837 società molte delle quali sono di proprietà di gruppi italiani. Il 38% di queste aziende arriva in Italia dal Regno Unito, il 15% dalla Francia e il 14% dalla Germania.

C’è da chiedersi che tipo di vantaggio hanno gli automobilisti italiani nel servizi di un’assicurazione straniera. In realtà per i consumatori cambia poco dal punto di vista economico. Ma se si considera l’esperienza delle compagnie in ambito europeo e la freschezza delle polizze  proposte, si apprendono subito i vantaggi, tutti racchiusi nella qualità.

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