Se in famiglia c’è un neopatentato è facile che i genitori, per mettere al sicuro l’auto di casa e per far sì che il ragazzo sia protetto al massimo in caso di incidente, scelgano l’assicurazione cointestata che in realtà non offre un risparmio così esagerato. Vediamo perché.
Immaginate di avere un’auto da assicurare e un neopatentato in famiglia. È facile che vi chieda la macchina e la probabilità che faccia incidenti è altissima. È vero che ci sono anche neopatentati prudenti ma spesso la prudenza è insufficiente ad evitare i sinistri. Il fatto è che l’inesperienza al volante non suggerisce, al momento dovuto, il sistema per tirarsi fuori dai guai.
Ad ogni modo il rischio di sinistri c’è e la compagnia ne tiene conto durante l’elaborazione dell’RC. Si tiene conto dell’età del neopatentato e dell’anzianità della patente di guida. Quindi la tariffa di un’assicurazione cointestata non tiene proprio in considerazione che il proprietario dell’auto è un automobilista di lunga data.
Che fare? Non i soliti preventivi, quelli servono sempre ma il discorso ora è diverso. Bisogna affidarsi alla legge Bersani che in casi come questo è l’unico sistema per risparmiare. Con il decreto delle liberalizzazioni, infatti,
I neopatentati, o chiunque sia in possesso della 14° classe di merito o altra sfavorevole, possono fare richiesta, alla domanda di preventivo assicurazione, di subentrare (o meglio, di “ereditare”) nella classe di merito più favorevole attribuita ad un componente del nucleo familiare, presente nello stato di famiglia. I benefici concessi dalla Legge Bersani vengono attribuiti in ragione dell’acquisto di un nuovo veicolo in famiglia, anche usato.