È cominciata qualche giorno la votazione per il disegno di legge concorrenza che, tra i numerosi argomenti presi in esame, si propone anche l’ambizioso obiettivo di dare una nuova disciplina al difficoltoso e complesso settore dell’Rc auto.
In generale i consumatori sono poco entusiasti e poco convinti delle nuove normative che hanno un carattere soprattutto teorico. Gli assicurati italiani sperano sempre che ci sia un calo delle tariffe ma con queste nuove regole il rischio è quello che cali soltanto l’entità dei risarcimenti a seguito dei sinistri. E poi ci potrebbe essere un effetto retroattivo delle regole.
L’Ania (l’associazione nazionale tra le imprese assicuratrici) si è schierata a favore di questi nuovi provvedimenti e spinge perché il ddl venga approvato nei tempi più brevi possibili. Alla base di tutto il discorso c’è la demonizzazione eccessiva delle norme introdotte dal DDL: è ancora prematuro obiettare sul fatto che la tabella di riferimento per i risarcimenti assumerà valori inferiori rispetto a quelli attuali dal momento che questa sarà il frutto dell’incontro di idee dei diversi ministeri che ancora non si sono confrontati ufficialmente in merito.
Riducendo i risarcimenti dovrebbero calare, in parallelo, anche i premi pagati dai consumatori per la stipula del contratto di Rc Auto. Ad analizzare i dati che arrivano dal passato, anche soltanto fermandosi all’anno scorso, il discorso è molto diverso, nel senso che è si ha una tendenza differente: è stato anno positivo per l’industria assicurativa che ha visto un utile crescere fino a 6 miliardi di euro, ma nonostante ciò non si sono viste riduzioni di premi per i consumatori.