Se la nuova legge sarà approvata potremo dire definitivamente addio al PRA con il passaggio ad un documento unico a tariffa fissa che comporterà risparmi in termini burocratici ed economici per il cittadino.
Il ministro delle Infrastrutture, insieme a Funzione pubblica e Dipartimento affari legislativi di Palazzo Chigi, sta lavorando alla prima bozza del decreto di attuazione della riforma Madia che abolisce il pubblico registro automobilistico.
Per la sostituzione del PRA si pensa ad un documento unico di circolazione che comprende sia la carta di circolazione che il certificato di proprietà. Il costo si aggira intorno ai 29 euro totali. Questa piccola rivoluzione dovrebbe essere attivata già a partire dal 2016.
Il tutto andrà di pari passo, secondo quanto riferisce il Sole 24 Ore con l’istituzione dell’Agenzia per il trasporto stradale tenuta ad occuparsi dei rapporti con cittadini e imprese relativi a trasferimenti di proprietà, fermi amministrativi, patenti e riscossione delle imposte.
L’ACI dal canto suo dovrà ridurre il personale perchè con questa riforma perderà delle competenze. La riforma è comunque ancora da discutere visto che più di un governo aveva già tentato l’impresa senza mai arrivare alla fine. Intanto dal primo gennaio 2016, dice il quotidiano economico:
verranno «trasferite al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti le funzioni svolte dal Pubblico registro automobilistico». L’attuale Archivio nazionale dei veicoli, tenuto presso la Motorizzazione civile, verrà incorporato ad una sezione che contiene i dati relativi alle automobili.
Insomma una rivoluzione di cui non si ha certezza ma che muove già i primi passi dimostrando di avere ripercussioni non soltanto sulle tasche degli italiani ma anche sulla vita lavorativa di tante persone legate alle istituzioni come PRA e ACI.