È partito da Roma, il tour di oltre un mese e mezzo, legato al progetto di “Ania Campus 2016“, che toccherà 16 città italiane in 14 regioni, in cui saranno coinvolti oltre 1.500 studenti delle scuole superiori. L’obiettivo è mettere i semi della sicurezza stradale.
In che modo e per quale motivo occorrono strade più sicure? In primo luogo per ragioni economiche legate alle assicurazioni ma anche alla gestione degli incidenti stradali. Le modalità per portare avanti questo progetto ambizioso sono tantissime. L’Ania Campus è soltanto una delle soluzioni. Sul sito della Polizia di Stato c’è scritto tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
“Tecnologia, divertimento, formazione e informazione. Sono questi gli ingredienti base dell’iniziativa dedicata alla sicurezza stradale sulle due ruote realizzata dalla Fondazione Ania in collaborazione con la Polizia di Stato e la Federazione motociclistica italiana, promossa dal Dipartimento delle politiche giovanili. Lo scopo è quello di insegnare, soprattutto ai giovani, a rispettare le regole della strada e le tecniche di guida sicura sulle due ruote.
In ogni città sarà allestito un Campus, con un’area dedicata alla teoria e un vero e proprio circuito per le prove pratiche di guida sicura. Nel solo 2014, sulle strade italiane, hanno perso la vita 816 persone e oltre 55mila sono rimasti ferite, a seguito di un incidente stradale su un mezzo di questo tipo. I ragazzi, dopo aver svolto la parte teorica, proveranno ad affrontare, secondo le regole apprese, il circuito predisposto, sotto la supervisione di istruttori e piloti professionisti.
Ogni mezzo utilizzato per le esercitazioni sarà equipaggiato con una telecamera che riprenderà le manovre eseguite dal conducente. I video saranno utilizzati a scopo didattico, mettendo in evidenza eventuali errori o manovre non corrette.
La teoria tratterà anche i temi dell’abbigliamento e degli accessori con particolare attenzione al casco. Per ribadire l’importanza di utilizzare solo i caschi a norma, la Fondazione Ania ha lanciato un’iniziativa per “rottamare” i vecchi caschi non omologati ancora in circolazione: i ragazzi che durante la manifestazione si presenteranno con un casco non a norma, riceveranno in cambio un nuovo casco che potranno personalizzare secondo la propria creatività.”