L’autorizzazione all’obbligo della fatturazione elettronica, nelle operazioni con i consumatori finali e nelle operazioni tra partite IVA, concessa all’Italia dall’Unione Europea potrebbe protrarsi per altri 3 anni, fino al 2024. Non è questa però la novità più interessante di cui si fa un gran parlare in questi giorni. Sembra infatti che l’Italia voglia includere nell’obbligo di fatturazione elettronica anche gli autonomi, i professionisti e le ditte individuali che si trovano attualmente nel regime forfettario.
Una buona fetta di forfettari ha già scelto la fatturazione elettronica, ma non basta
Dobbiamo ammettere che molti forfettari hanno in realtà già scelto di utilizzare la fatturazione elettronica, nonostante non fossero obbligati. La scelta è stata dettata da una maggiore praticità e dalla nascita di piattaforme sempre più innovative, come ad esempio https://fatturapro.click/, che rendono la fatturazione quasi del tutto automatica, semplice e veloce quindi da effettuare. Grazie a piattaforme di questa tipologia, è possibile minimizzare l’errore umano e redigere, inviare, archiviare le fatture senza più alcun tipo di pensiero, in modo sicuro e rispettando al cento per cento le normative attualmente vigenti. Non solo, è previsto anche un regime premiale per i forfettari che scelgono la fatturazione elettronica volontariamente, che prevede una riduzione di un anno per il termine a disposizione del Fisco per effettuare i controlli.
Anche se molti forfettari hanno già scelto questa strada, si tratta comunque di una bassa percentuale sul totale di 1,5 milioni circa di lavoratori. L’Italia crede quindi sia preferibile obbligare queste partite IVA alla fatturazione elettronica, così da riuscire ad ottenere una semplificazione della burocrazia, così da poter finalmente tracciare al meglio ogni fattura e combattere in modo radicale l’evasione fiscale. Dopotutto chi è stato obbligato alla fatturazione elettronica non sembra abbia riscontrato particolari criticità e tutti sono riusciti ad adeguarsi senza problemi. Sembra quindi plausibile allargare la platea.
L’annosa questione della tutela della privacy
Italia e Commissione Ue non hanno ancora preso una decisione definitiva, né riguardo all’allungamento delle tempistiche, né riguardo all’allargamento della platea. Non solo, è necessario affrontare anche un’altra importante questione, quella relativa alla privacy.
L’Italia sta ancora cercando di capire come riuscire a far sì che la nuova amministrazione finanziaria e il volere del Garante della Privacy vadano d’accordo, soprattutto in relazione alla necessità di conservare tutti i dati delle fatture elettroniche per ben 8 anni. Nel frattempo in sede comunitaria si sta prendendo in considerazione la possibilità di emettere fatturazione elettronica attraverso un sistema centralizzato per tutti i soggetti passivi di ogni paese facente parte dell’unione, un traguardo importante questo che potrà essere raggiunto solo se le tutele sulla privacy potranno essere preservate al meglio. È necessario quindi che l’Italia trovi al più presto un accordo.
Piattaforme per la fatturazione elettronica, quali caratteristiche considerare
Come abbiamo poco fa avuto modo di osservare, i forfettari hanno scelto la fatturazione elettronica anche perchè sono nate piattaforme innovative che consentono di rendere la fatturazione semplice, veloce e priva di errori. Ne sono nate davvero innumerevoli nel corso del tempo e proprio per questo motivo scegliere potrebbe risultare piuttosto complesso.
Per rendere la scelta più semplice, ecco gli elementi che devono senza dubbio essere presi in considerazione:
- Deve trattarsi di una piattaforma semplice, user friendly, che consente di emettere una fatturazione elettronica in pochi click appena.
- Le numerazioni devono essere automatiche, così come la firma.
- Deve essere disponibile un team di esperti su cui fare affidamento per ogni problema in cui si potrebbe incorrere, pronti a rispondere ogni giorno sia telefonicamente che in chat. Il team di esperti dovrebbe essere reperibile anche di sabato e di domenica, giusto sottolinearlo.
- Le procedure automatizzate devono essere costantemente monitorate dal sistema stesso.
- La piattaforma non deve garantire solo l’emissione e il corretto invio della fatturazione elettronica, ma anche la sua conservazione a norma.
- Se possibile, la conservazione delle fattura dovrebbe essere garantita per 10 anni.
- Se possibile, dovrebbe essere garantita anche la conservazione di altri documenti, come ordini, F24, PEC e simili, in modo da poter creare una vera e propria cassaforte digitale di semplice consultazione.
- Devono essere disponibili funzioni gratuite per il commercialista e la sincronizzazione con il cassetto fiscale.
- La piattaforma non deve di certo essere accessibile solo da computer, ma deve essere disponibile anche per smartphone, sia per iOS che per Android.