Diminuiscono gli incidenti stradali sulle strade italiane: secondo l’ultima edizione del rapporto Aci-Istat nel 2010 si sono registrati sulle nostre strade ben 211.404 incidenti stradali, con un calo dell’1,9% rispetto all’anno precedente. In diminuzione anche il numero delle morti (meno 3,5%) a 4.090 e dei sinistri con feriti (-1,5%) a 302.735.
Veniamo allo specifico della casistica: sulle strade urbane si sono verificati 160.049 incidenti, con 218.383 feriti e 1.759 morti, sulle autostrade gli incidenti sono stati 12.079, con 20.667 feriti e 376 decessi, sulle strade extraurbane diverse dalle autostrade si sono verificati 39.276 incidenti, con 63.685 feriti e 1.955 morti.
Le vittime principali sono i giovani con età compresa tra i 20 e 24 anni, la categoria di veicolo più coinvolta in incidente stradale è costituita dalle autovetture (67,8%); seguono i motocicli (13,2%), i ciclomotori (5,6%) e le biciclette (3,9%). Le città di Verona, Palermo, Catania e Venezia presentano l’indice di mortalità più elevato mentre Bari e Milano il più basso.
Qualche dato sulla frequenza dei sinsitri: il maggior numero di incidenti si è verificato a luglio (21.272), che è anche il mese con la media giornaliera più alta (686) e il maggior numero di morti acertate. Il giovedì e il venerdì sono i giorni della settimana in cui si concentrano il maggior numero di incidenti (31.927 e 33.570 pari a 15,1% e 15,9% del totale) e di feriti (43.765 e 46.677 pari a 14,5 e 15,4% del totale), mentre il sabato presenta la frequenza più elevata per i decessi (702, pari al 17,2% del totale). L’indice di mortalità presenta il valore massimo (3,1 morti ogni 100 incidenti) la domenica, seguito dal sabato (2,4%).
Veniamo alle cause dei sinsitri: il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente, seguono poi i comportamenti scorretti dei pedoni (8.632 casi). Insomma una tendenza positiva che speriamo si registri anche per l’anno in scorso: scopriremo i comportamenti dei nostri connazionali alla guida nel prossimo rapporto Istat, sperando che registri dati più positivi.