Il redditometro è uno dei più recenti strumenti che l’Agenzia delle Entrate desidera utilizzare per scovare le ampie sacche di evasione fiscale in Italia. Al suo interno, una serie di dati che già da oggi affluiscono all’anagraafe tributaria, e che rappresentano la base attraverso la quale le Entrate potranno confrontare l’effettiva capacità contributiva con il reddito indicato in dichiarazione.
Tra le tante voci che il redditometro utilizzerà per poter presumere il reddito e – appunto – confrontare la capacità contributiva effettiva con quanto effettivamente versato nelle casse dell’Erario, rientrano certamente anche gli oneri assicurativi.
Non è d’altronde un mistero che già da diverso tempo le compagnie di assicurazione dialogano frequentemente con il Fisco fornendo notizie – su richiesta – in relazione alla propria clientela. Lo scambio avverrà ora in maniera automatica, e riguarderà innanzitutto i dati dei contraenti e i premi pagati (vedi anche il nostro focus su assicurazione e vendita auto).
Non mancano tuttavia le eccezioni: rimangono infatti escluse dal flusso di comunicazione tra le compagnie e il Fisco le assicurazioni per la responsabilità civile e quelle di assistenza e di garanzia accessoria. Inoltre, quando le imprese, gli intermediari e tutti gli altri operatori del settore erogano – in virtù dei contratti di assicurazione di qualsiasi ramo – del denaro in favore dei soggetti danneggiati, comunicheranno in via telematica all’Anagrafe tributaria (tra gli altri dati) anche l’ammontare delle somme liquidate, il codice fiscale o la partita Iva del beneficiario.
Attraverso tale flusso di dati l’Agenzia delle Entrate conta di ricostruire l’effettivo reddito e capacità di spesa del singolo contribuente e, di conseguenza, cercare di denotare concreti scostamenti tra il reddito dichiarato e quello presunto. In caso di scostamenti significativi, l’Agenzia potrà così avviare dei successivi accertamenti, conferendo comunque al contribuente la possibilità di giustificare la natura di tali scostamenti (a titolo di esempio, il contribuente potrà provare che la sua maggiore capacità di spesa è derivata da una donazione da parte di un parente).