Nel decreto legge numero 66 del 24 aprile 2014 sono state riportate le “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” è stato convertito in legge nel 2014. Il governo, a livello normativo, ha deciso di intervenire sulla tassazione dei redditi d natura finanziaria e per questo ha incrementato l’aliquota della tassazione dal 20 al 26 per cento a partire dal primo luglio 2014 per le polizze vita.
Si tratta del secondo incremento dell’aliquota che precedentemente, nel 2011, era stata unificata al 20% e riferita alla tassazione dei rendimenti finanziari. Cosa cambia nel 2014?
In primo luogo si rileva lo stesso tasso d’imposizione ridotto del 12,5% per i titoli obbligazionari pubblici e privati, con una novità rispetto alla tassazione agevola nella quale sono inclusi i titoli emessi dagli enti territoriali di Stati “white List”. Questa misura serve per evitare la discriminazione rispetto ai titoli emessi dagli enti italiani.
Come specificato dall’Agenzia delle Entrate, anche per i contratti assicurativi sono replicate le modalità applicative del regime transitorio, quindi un’aliquota diversa in base al momento in cui i redditi da tassare sono maturati. Di conseguenza, i redditi di capitale maturati e percepiti a partire dal primo luglio 2014 sono tassati con un’aliquota del 26% che scende al 20% se i redditi sono stati maturati tra il primo gennaio e il 30 giugno 2014 e infine un’aliquota del 12,5% sui redditi maturati prima del 31 dicembre 2011.
Non sono escluse dalla tassazione le plusvalenze maturate dai contratti assicurativi che subiscono una maggiore prelievo fiscale. Di fatto il momento impositivo per i contratti assicurativi è posticipato al momento dell’eventuale liquidazione anticipata del contratto nel momento in cui non arriva il decesso dell’assicurato.
Le prestazioni assicurative versate ai beneficiari di una polizza vita, per legge, non sono sottoposte all’imposta sostitutiva perché sono esenti dal pagamento IRPEF.