Una banca dati contro le frodi assicurative è stata creata grazie alla collaborazione interministeriale e grazie al sostegno del garante per la Privacy. Sarà uno strumento nelle mani di più soggetti per evitare che si perpetuino le truffe ai danni delle compagnie.
Il caro assicurazione, l’elevato costo delle polizze per gli automobilisti italiani, dipende anche dal buon numero di frodi assicurative che ci sono nel nostro paese. Per tenere sotto controllo il fenomeno, si è pensato di realizzare una banca dati delle polizze, una bozza di regolamento che è stata redatta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal ministero per lo Sviluppo Economico.
La banca dati che viene fuori da questo lavoro, sarà gestita dall’IVASS, l’autorità che vigila sul comparto assicurativo, sarà un archivio per tutti i soggetti che hanno bisogno di informazioni sulle polizze. Tra questi soggetti ci sono certamente le compagnie assicurative che devono consultare la banca dati per la valutazione dei sinistri. Consultando questo archivio, infatti, si possono comprendere le anomalie degli incidenti prima di provvedere alla liquidazione del premio.
Nel database delle polizze assicurative sarà presente l’anagrafe danneggiati, l’anagrafe testimoni, la lista dei periti, l’insieme dei contrassegni assicurativi e tutte le altri informazioni necessarie per stabilire se si è in presenza di una truffa. Saranno contenuti ad esempio i dati relativi alle scatole nere.
Prima di dare il consenso alla costruzione della banca dati, comunque, l’autorità per la Privacy, ha definito dei paletti e li ha comunicati agli uffici competenti. È stato chiesto in particolare di comunicare dati che potessero essere usati soltanto per le finalità indicate. Nella banca dati le informazioni resteranno soltanto per cinque anni dalla definizione di un evento e poi saranno memorizzai su altri supporti. Una volta trascorso questo tempo i dati saranno usati soltanto per elaborazioni statistiche.