Se si è avuta una multa ingiusta è bene contestarla e per farlo si deve far riferimento al Giudice di Pace oppure al Prefetto. Ecco come far ricorso al Prefetto quando si è sicuri di non aver commesso alcuna violazione o quando si è sicuri che nel verbale c’è un errore.
Le multe sono delle sanzioni amministrative applicate quando si riconosce una violazione del codice stradale. Per cui è molto difficile trovare delle giustificazioni e se si ritiene che la sanzione sia ingiusta è bene fare anche ricorso al Prefetto. Il blog 6Sicuro riepiloga così le istruzioni da seguire e i tempi da rispettare per il ricorso che è gratuito e garantito dall’articolo 203 del D.lgs. del 1992:
Per quanto riguarda le modalità del ricorso, è previsto l’invio di una lettera in carta semplice tramite raccomandata con ricevuta di ritorno diretta al Prefetto o indirizzata al comando di polizia municipale o all’ufficio dell’organo accertatore oppure la consegna a mano contenente i dati utili all’istruttoria (nome, cognome, indirizzo, data e numero del verbale, motivo della contestazione). È necessario inoltre allegare copia del verbale e il materiale utile a supportare la richiesta (ad esempio le fotografie). Entro 120 giorni dalla ricezione degli atti, il Prefetto tramite ordinanza può dichiarare di accogliere o rigettare le ragioni del ricorso presentato, ossia può annullare la multa o condannare il ricorrente al pagamento di un importo pari al doppio della multa, spiegando le motivazioni della sua decisione. Qualora il ricorrente ne faccia richiesta è previsto la procedura di ascolto da parte del Prefetto dei soggetti interessati. L’assenza di un’ordinanza da parte del Prefetto entro i termini previsti (120 giorni) equivale all’accoglimento del ricorso, secondo la logica del meccanismo di silenzio assenso. Nel caso in cui nell’ordinanza venga rigettato il ricorso e venga emessa un’ingiunzione al pagamento della sanzione, quest’ultima deve essere notificata entro 150 giorni. Il soggetto avrà tempo 30 giorni di tempo per pagare la multa.