Le compagnie assicurative svizzere attraversano un momento molto delicato perché il 50% delle attività sta cercando di effettuare delle ristrutturazioni interne molto innovative al fine di essere concorrenziali sul mercato il più possibile.
L’ultimo report del ramo assicurativo curato dalla società di consulenza Ernst&Young in collaborazione con l’Università San Gallo che ha raccolto le opinioni in merito all’RCA fornite da 15 delle principali compagnie assicurative del Paese non è dà un’immagine confortante del panorama svizzero.
Non si può dire che questa crisi sia una novità assoluta perché da qualche tempo anche il ramo professionale e quello delle assicurazioni vita e malattia ha manifestato segni di cedimento. Le compagnie svizzere stanno attraversando un periodo difficile e molti degli intervistati non hanno escluso la possibilità di ritirarsi dal settore.
Il quadro peggiora anche in ragione dei tassi d’interesse negativi, introdotti dalla Banca Nazionale Svizzera. Questi tassi impediscono di garantire sempre il rimborso per gli assicurati. In più nel report in questione si evidenzia che il 57% del campione ritiene eccessiva la regolamentazione commerciale al punto che i costi sono cresciuti moltissimo negli ultimi mesi.
Molte compagnie che non vogliono uscire del tutto dal ramo assicurativo, stanno elaborando delle strategie per evitare l’esposizione a rischi maggiori e stanno quindi dirigendo gli investimenti sia nel mercato azionario che in quello immobiliare. Una strategia d’investimento che ai più sembra davvero pericolosa in ragione del fatto che anche questi settori potrebbero crollare.
Tuttavia, per il momento, appare l’unica ancora di salvataggio. Traslando queste informazioni sul contesto tricolore dobbiamo verificare che le imprese in crisi invece che pensare ai profitti lavorando sui prezzi dei prodotti, investano invece in altri rami più vantaggiosi. Lo fanno?