Uno studio condotto dalla Consulenza Statistico Attuariale per conto di Inail, mostra come nella totalità degli infortuni sul lavoro, una piccola parte è costituita dagli infortuni notturni: si tratta di circa il 2,5% del totale, calcolato nell’amnno 2010. La maggior parte degli incidenti si verificano nel Nord Italiana mentre il restante nel sud e nelle isole, in maniera equilibrata.
Nel corso della normale settimana lavorativa i casi di infortunio si sono verificati in modo quasi omogeneo dal lunedì al giovedì, con una frequenza maggiore nella giornata lavorativa del venerdì, ben il 17% delle denunce: l’orario invece in cui si concentrano il maggior numero di infortuni notturni è quello dall’una alle due e dalle cinque alle sei, queste due fasce costituiscono ben il 50% dei sinsitri totali.
Considerando il sesso, la percentuale di infortuni afferenti alle femmine è pari al 23%: pare tuttavia che il fenomeno degli infortuni femminili notturni sia in crescita, con un aumento pari all’8,6% rispetto all’anno precedente. I dati relativi all’età sono conordi nell’affermare che la fascia più colpita è quella dei lavoratori tra i 35 ed i 49 anni, a seguire i giovani fino a 34 anni (33,3%) e gli ultracinquantenni (19,6%).
Infine pare che le professioni più soggette ad infortunio siano quelle svolte prevalentemente di notte come gli autisti (6,4%), gli infermieri/inservienti (5,2%), le guardie giurate (4,8%) e gli operatori ecologici (4,2%). E’ da tempo riconosciuto che il lavoro notturno è antibiologico e quindi va considerato un fattore di rischio con conseguenze sulla probabilità di infortunio: una buona polizza lavorativa deve prevedere anche questa eventualità, onde evitare di subire un infortunio e non trovarsi tutelati dalla propria assicurazione.
L’assicurazione per i lavoratori dipendenti copre sia i danni di inabilità temporanea (quindi di durata limitata nel tempo, indennizzati con un rimborso quotidiano, diario), sia quelli di invalidità permanente (un danno, quindi, irreversibile, calcolato in percentuale e risarcito con indennizzo unico).