Le polizze obbligatorie sono definite per legge, ne esistono poi alcune che per quanto utili non sono imposte alla popolazione e quindi non fanno parte del bagaglio assicurativo di un Paese. In Italia, per esempio, scarseggia la polizza del capofamiglia.
La polizza RC Auto, tanto per fare un esempio, è obbligatoria per tutti coloro che possiedono un veicolo. In famiglia, però, sarebbe utile avere anche la polizza del capofamiglia che copre per i danni che l’assicurato, i suoi famigliari e le persone che vivono con lui possono provocare a terzi, obbligando la famiglia intera a sobbarcarsi l’onere del risarcimento.
Con la polizza del capofamiglia è garantito il risarcimento per tutti i fatti che possono avere luogo nella vita privata, per esempio quando si abita una casa con tutte le sue pertinenze e dipendenze. Questa assicurazione interviene anche in caso di esplosioni di gas, scoppio di apparecchi televisivi o danneggiamento di altri apparecchi domestici, in caso di intossicazione alimentare, oppure in tutte le attività sportive che riguardano il tempo libero degli assicurati.
Una copertura a 360 gradi per tutta la famiglia, molto utile oltre la classica RCA. Eppure, stando alle ultime statistiche, soltanto il 26 per cento delle famiglie italiane ne sottoscrive una. E non può essere una questione soltanto economica perché mediamente, l’assicurazione del capofamiglia costa sui 100 euro l’anno. L’unica spiegazione al fatto che non è diffusa è nella poca conoscenza di questo prodotto da parte dell’utente finale e dell’intermediario.
Proprio come l’assicurazione del capofamiglia esistono anche altre polizze che servono a proteggere il reddito della famiglia, quindi la tutelano dalla perdita del principale percettore di reddito. In genere queste polizze servono a prevenire economicamente i rischi legati alla morte o all’invalidità permanente dell’assicurato. Si tratta però di comuni polizze infortuni o polizze vita.