Le auto d’epoca più che per l’assicurazione rappresentano un salasso per il bollo. Dopo un periodo di relativa tregua, adesso si torna a parlare di questa tassa in maniera importante.
Si torna a parlare del bollo per le auto storiche per via di quel che ha stabilito la Corte Costituzionale e riportato da Assicurazione.it:
Le ultime settimane infatti hanno visto l’avvicendarsi di una serie di provvedimenti decisivi sul fronte della mancata esenzione di tale particolare tipologia di veicoli che si ritrovano a dover far fronte al pagamento pieno di questa tassa.
La Corte Costituzionale ha stabilito che, in materia fiscale, le Regioni non possono decidere in maniera autonoma ma dovranno far riferimento a quanto stabilito dal Governo. Fino a questo momento infatti molte aree avevano deciso di non adeguarsi alla reintroduzione di tale tassa continuando a mantenere la normativa precedente. Si tratta però di una sentenza relativa ai soli territori di Umbria e Basilicata, rimane quindi in dubbio come quanto annunciato dalla Corte sarà accolto nelle altre regioni.
La decisione ovviamente fa discutere perché in ballo ci sono degli interessi economici importanti. C’è bisogno di fare ordine nel comparto automobilistico fin troppo caotico quando di parla di veicoli di interesse storico e collezionistico. Comunque sarà diramata una lista redatta dall’ACI che servirà alle assicurazioni per stabilire i premi dell’Rc auto.
Ricordiamo – proprio come fa Assicurazione.it – che la reintroduzione della tassa di circolazione per questa particolare tipologia di automobili è avvenuta nel 2014 con la volontà di disciplinare il sistema di agevolazioni che aveva, fino a quel momento, considerato di interesse storico ogni veicolo immatricolato da più di 20 anni nonostante queste auto in molti casi venissero usate con la stessa regolarità di vetture più moderne.