Normative europee recepite in Italia, proposte di modifica del settore assicurativo. Tutto fino a questo momento ha remato nella direzione del miglioramento delle tariffe assicurative. Invece adesso le compagnie tornano a minacciare con possibili aumenti futuri dell’RC.
Il mondo delle assicurazioni auto riserva sempre sorprese. Le associazioni dei carrozzieri esultano dopo l’esclusione dal Ddl Concorrenza delle norme sul risarcimento in forma specifica e sulla cessione del credito. Tuttavia il disegno di legge deve ancora approdar al Senato per cui il dibattito è apertissimo. Non si escludono ulteriori colpi di coda da parte dei sostenitori dei provvedimenti bocciati.
L’On. Franco Vazio, che ha avuto il merito di farsi approvare, l’emendamento che cancella il risarcimento in forma specifica e conferma la cessione di credito, salvaguardando la libertà di scelta del riparatore di fiducia e il diritto delle vittime a ottenere un giusto indennizzo. Il suo commento è questo:
“Finalmente su tutto il territorio italiano si applicheranno gli stessi criteri per la liquidazione dei risarcimenti dei danni”, ha spiegato il parlamentare, “attraverso un’unica tabella che garantirà uniformità: non più, quindi, regioni con risarcimenti da serie A e regioni con risarcimenti da serie B. Inoltre non sarà per nulla ridotto o tanto meno eliminato il diritto a vedere risarcito il danno morale”.
Le assicurazioni in tutta questa storia ci hanno visto poco chiaro e adesso il presidente dell’ANIA Minucci ha reagito dicendo che presto ci saranno dei rincari delle tariffe RC auto se non verranno riconosciute le ragioni delle compagnie:
“Queste modifiche, se diventeranno legge, comporteranno un aumento del costo dei risarcimenti con un inevitabile aumento del prezzo delle polizze RC auto. Appare incredibile, per esempio, che venga ipotizzata l’eliminazione dell’obbligo dell’accertamento attraverso un dispositivo strumentale per la risarcibilità dei cosiddetti colpi di frusta, l’unico provvedimento che aveva permesso una drastica riduzione delle frodi, contribuendo in maniera determinante al calo del 15% dei prezzi delle polizze RC auto negli ultimi 3 anni. Si rischia di far fare all’Italia un passo indietro in termini di lotta alle truffe e di concorrenza nel settore delle assicurazioni, oltre che portare all’aumento delle tariffe”.