In Europa cala il tasso di mortalità legato agli incidenti stradali al punto che si continuano a mettere in guardia pedoni e ciclisti dai rischi che corrono, ma non si allertano più rispetto alle conseguenze peggiori. Le statistiche parlano chiaro: la mortalità è scesa.
Una buona notizia che arriva dall’Europa e tiene in considerazione i dati raccolti tra il 2003 e il 2013. Il tasso di mortalità sulle strade europee è diminuito, si è addirittura dimezzato il numero delle vittime in caso di incidenti tra automobilisti. Per pedoni è ciclisti si parla sempre di riduzione della mortalità ma in percentuali minori.
Siamo al resoconto dell’ultima ricerca presentata nell’ambito del Road Safety Performance Index, un programma europeo che effettua l’analisi dei dati sugli incidenti occupandosi soprattutto della sicurezza stradale e dell’impatto economico sulla società che potrebbe avere la riduzione degli incidenti. Basta pensare in tal senso che il calo dei sinistri ha determinato una contrazione del prezzo medio delle assicurazioni.
Ma qual è la situazione italiana? Lo Stivale è ancora pieno di rischi. Negli ultimi 10 anni i decessi causati da incidenti stradali tra automobilisti in Europa è crollato al 53% mentre per gli incidenti che coinvolgono anche pedoni è ciclisti il calo è rispettivamente al 41 e al 37 per cento.
I paesi più virtuosi in tal senso sono la Lettonia, la Lituania e la Slovacchia che hanno ridotto essenzialmente il numero di vittime tra pedoni e ciclisti. Ma in generale tra i paesi meno pericolosi d’Europa bisogna segnalare l’Olanda e la Norvegia come meno di 4 pedoni morti ogni milioni di abitanti.