Da quando la legge sugli omicidi stradali è diventata realtà, il numero di decessi legati ai sinistri è diminuito ma è anche vero che i pirati della strada sono in aumento. Dove nello specifico lo racconta la seconda parte del comunicato dell’Asaps dedicato a questo spinoso argomento.
Come abbiamo già visto, il numero di decessi sulle strade italiane è diminuito mentre è cresciuto il numero di pirati. Sul sito dell’Asaps si spiega comunque quel che è successo sulle strade del Belpaese, in generale e nello specifico, ovvero osservando la distribuzione stradale dei sinistri.
Nei tre mesi di aprile, maggio e giugno 2016 gli episodi gravi di pirateria stradale sono stati 294, contro i 245 dello stesso trimestre del 2015. 49 incidenti in più e un incremento del 20% tondo. I feriti sono stati nello stesso trimestre 366, mentre nel 2015 erano stati 313, +16,9%. Ma è sui decessi che il dato si fa deludente in quanto le persone uccise da pirati della strada nel trimestre sono state 33, esattamente lo stesso numero del 2015.
In sostanza nel trimestre dell’Omicidio stradale è stato vanificato il vantaggio dei mesi precedenti, anche se la situazione delle piraterie mortali non è peggiorata.
Colpisce il fatto che ad aprile si era contato un decesso in meno, a maggio 6 morti in meno, poi giugno ha fatto segnare una inaspettata impennata con 16 morti causati da pirati della strada contro i 9 dello scorso anno.
Le piraterie legate al consumo di alcolici o stupefacenti sono state leggermente meno. Il 15,2% nel primo semestre 2016 (ma 24,1% nelle sole piraterie mortali) e il 17,9% nel 2015.
Nel 19,7% degli episodi il protagonista dell’omissione di soccorso è stato uno straniero, mentre nel 7,3% lo straniero è stato una vittima.
Fra le 52 vittime del primo semestre 20 erano pedoni e 8 i ciclisti.
La distribuzione degli episodi di pirateria fra le regioni ci segnala 59 omissioni di soccorso gravi nel Veneto, 58 sia in Lombardia che nel Lazio, 51 in Toscana, 50 in Campania, 49 in Emilia Romagna, 39 in Sicilia, 37 in Puglia, 35 in Liguria. Certo il dato del semestre non è incoraggiante e il secondo trimestre non ha certo migliorato la situazione, ma possiamo dire che non c’è stata quella sequela di omicidi e fughe che qualcuno adombrava. Solo alla fine del 2016 e al giro di boa del primo anno della legge, potremo farci un’idea più chiara dell’andamento della pirateria stradale, e ancor di più ci faremo un’idea dell’andamento dell’incidentalità in generale, anche se non era pensabile che la legge sull’Omicidio stradale (ancora poco conosciuta e con qualche non indifferente difetto costruttivo) potesse incidere sul dato generale della sinistrosità. Ma inciderà su quello della giustizia. Per incidere positivamente sulla sinistrosità grave servono controlli sulle strade con un “ritorno” di un numero adeguato di agenti in divisa sulle strade, anche di notte, per intercettare ubriachezze, per contestare le violazioni sull’uso del cellulare alla guida, sul mancato uso delle cinture, sulla violazione dei tempi di guida e dei salti di riposo per i conducenti di veicoli pesanti e pullman. Diversamente il trend positivo diventerà un ricordo e l’obiettivo -50 delle vittime fra il 2011 e il 2020 sarà sicuramente fallito.