La scelta di stipulare una polizza Temporanea caso morte (TCM) diventa sempre più frequente. Del resto si presenta come uno strumento valido ed efficace per tutelare i propri affetti. Per questo motivo molte compagnie offrono un servizio di intermediazione assicurativa ai consumatori che stanno pensando, ad esempio, di contrarre un mutuo. La Polizza TCM, o Temporanea Caso Morte, è una delle più convenienti per via delle agevolazioni offerte. Una in particolare è la possibilità di detrazione fiscale.
Come funziona la TCM
Attraverso questo tipo di polizza la compagnia assicurativa corrisponde una rendita ai beneficiari del contratto, nel caso in cui si verifichino gravi eventi in grado di pregiudicare le capacità lavorative, o la morte, dell’assicurato.
L’aspetto particolare della polizza TCM è appunto la sua temporaneità.
Le polizze vita tradizionali sono caratterizzate dalla sottoscrizione di un contratto la cui durata è legata alla vita del soggetto: i beneficiari otterranno la liquidazione dei premi rivalutati al momento della morte dell’assicurato. La TCM, invece, ha una validità per un dato periodo di tempo che non è legato alla durata della vita del contraente ma ad altri contratti, a carico di quest’ultimo, come finanziamenti o mutui. La compagnia inoltre non è tenuta ad erogare alcuna somma se il tempo prestabilito per contratto trascorrerà senza il verificarsi di eventi spiacevoli.
Che tipo di detrazione fiscale permette?
La legge di stabilità 2020 ha introdotto molte novità anche per le polizze assicurative, tra cui alcune limitazioni sulle detrazioni fiscali.
I limiti introdotti riguardano soprattutto i contribuenti con un reddito a partire da 120mila euro annui coinvolgendo tutte le detrazioni fiscali al 19%, esclusi gli sgravi per le spese sanitarie, gli interessi sui mutui sulla prima casa e sui mutui agrari che invece restano confermati.
Per quanto riguarda invece i redditi al di sotto di 120mila euro la quota soggetta a detrazione fiscale non ha subito modifiche. La legge infatti permette di detrarre il 19% sui premi versati per le spese sostenute per la copertura assicurativa.
Per poter usufruire di questa detrazione è comunque necessario che il contratto contenga le garanzie per il rischio morte e/o il rischio di invalidità permanente che deve comunque essere non inferiore al 5% fino ad un massimo di 530 euro. Se il premio assicurativo è destinato alla tutela di persone con gravi disabilità, l’importo può essere portato in detrazione su un ammontare di 750 euro. Inoltre deve essere inserita anche la garanzia della non autosufficienza, ovvero l’impossibilità di svolgere in modo autonomo le azioni della vita quotidiana.
Uno degli aspetti più interessanti riguarda i beneficiari. L’indennizzo versato e ricevuto da questi ultimi, infatti, non sarà soggetto ad alcuna tassazione; l’importo non rientra nell’asse ereditato, è esente da imposte di successione ed impignorabile ed insequestrabile.
Proprio su quest’ultimo aspetto erano sorti non pochi dubbi. La normativa è stata aggiornata prevedendo delle procedure differenti per le polizze TCM, rispetto alle polizze finalizzate al risparmio e all’investimento.
Come ottenere la detrazione fiscale o altre agevolazioni
Per verificare se è possibile richiedere la detrazione fiscale ci si può rivolgere al proprio commercialista, a un CAF o ad un patronato e presentare la documentazione che attesti il pagamento del premio assicurativo.
In particolare saranno necessari: la copia delle ricevute di pagamento; la copia del contratto di assicurazione o la certificazione che è stata rilasciata dalla compagnia contenente i dati anagrafici del contraente, dell’assicurato e l’importo detraibile.
È importante ricordare tra l’altro che in seguito alle novità introdotte dalla Legge di stabilità 2020 è fondamentale tracciare i pagamenti dei premi assicurativi. La legge infatti prevede che per ottenere la detrazione occorre effettuare il pagamento della polizza attraverso bonifico bancario, carte di credito o altro mezzo in grado di garantirne la tracciabilità.