La Consob, la commissione nazionale per le società e la borsa, ha deciso di prorogare il divieto di attività di short selling fino al 30 settembre prossimo. La delibera con la quale ha adottato tale provvedimento è la n. 17911. La Consob ha deciso di operare in tal senso estendendo il divieto viste le attuali condizioni di mercato, in stretto coordinamento con le altre autorità europee che hanno recentemente introdotto tali limiti: stiamo parlando di paesi come il Belgio, la Francia, la Spagna e la Grecia).
Ma cosa si intende per short selling? Si tratta di un’operazione finanziaria che consiste nella vendita, effettuata nei confronti di uno o più soggetti terzi, di titoli non direttamente posseduti dal venditore. Si parla spesso infatti di vendita allo scoperto.
Pertanto la vendita di short selling si configura come un prestito non di denaro ma di titoli e vi è un interesse da corrispondere al datore del prestito, proprio come accade per quello di denaro: l’ammontare dell’interesse cresce in relazione all’aumento della durata di questo prestito di titoli, poiché chi effettua la vendita a nudo deve, entro un certo lasso temporale, acquistare sul mercato i titoli.
Se il prezzo dei titoli aumenta durante il tempo del prestito, il rendimento dell’operazione sarà risultato in perdita, mentre il contrario porta ad un profitto: si tratta di operazioni finanziarie di tipo prettamente speculativo per chi vuole ottenere un investimento a breve termine.
La Consob si era mossa sulle vendite allo scoperto già il 10 luglio, imponendo al mercato la comunicazione delle posizioni nette corte oltre lo 0,2% del capitale della società quotata oggetto delle vendite (e poi a ogni 0,1% aggiuntivo): in tal modo si è voluto annullare ogni minimo spazio per le operazioni più speculative.